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Le tour de France

Alcuni dettagli sul progetto QCV  acquisiti grazie all’ingegno di Riccionascosto

1. Ogni destinatario dal quaderno riceverà via mail l’indirizzo del destinatario successivo al quale spedire il quaderno;

2. Nel periodo di permanenza del quaderno presso ogni destinatario (fissato in un tempo compreso tra i 7 e i 10 giorni) il quaderno potrà essere mostrato e condiviso con parenti, figli, amici, blogger limitrofi (che potranno lasciare grafie e segni…) tramite passaggio brevi manu e riconsegna al destinatario principale.

3. Poiché la lista contiene già una ventina di indirizzi, sarei portato ad accettare ancora poche autocandidature. Chi si autocadida aderisce ipso facto allo "spirito" cartografico di questo blog (onore a Paolo, che ci fa gli auguri per questa "impresa") e si impegna a reindirizzare il quaderno quando lo riceverà (sì, sono malfidato…..)

4. Si parte a metà febbraio. Per contattarmi usate languageplayer@yahoo.it  oppure la messaggeria di splinder.

p.s. la foto non c’entra niente col QCV, ma a me piace molto.

Vorrei per il quaderno girevole o QCV

tutte pagine così

come questo lavoro di Joseh Cornell

detto Hotel Eden

Alcune osservazioni logistiche (e sono sempre graditi suggerimenti, pur riservandomi il giusto grado di dispotismo illuminato….)

1. Chi vuole partecipare al tour del quaderno può segnalarmi il proprio indirizzo postale entro il 12 febbraio 2006 all’indirizzo languageplayer@yahoo.it  (poi parliamo dei problemi legati alla privacy…)

2. Raccolta la lista dei partecipanti ci sono due opzioni possibili: Caos e Cosmo
2.1 Caos: la lista di tutti gli indirizzi viene spedita insieme al quaderno, o scritta dentro il quaderno stesso, in modo che il primo destinatario che lo riceverà potrà poi scegliere autonomamente il destinatario dell’invio successivo, depennandolo dall’elenco; e così via, fino all’ultimo che dovrà poi rispedirlo a me.
2.2. Cosmo: sulla base degli indirizzi, traccerò su una mappa un ipotetico itinerario nord-sud-nord-sud (e certo con un po’ d’ovest e un po’ d’est e tutte le possibilità offerte dalla rosa dei venti…) in modo che ogni ricevente abbia già l’indicazione del suo destinatario successivo.

3. Tempo. Per non lasciare il compito dell’invio del quaderno alla propria progenie, in apposito testamento, credo che ogni sosta dle quadreno non dovrebbe superare i 10 giorni; un tempo sufficiente a scrivere un "salve" su un foglio, o a comporre una caricatura di se stessi in forma di sonetto, o la caricatura di un sonetto in forma di se stessi….

4. Spazio: il quaderno consta di 160 pagine (80 fogli) e misura 15X11 cm (fatto a mano dalla Legatoria Pendragon di Pisa) quindi credo sia opportuno "contingentare" le pagine destinate ad ogni autore che lo maneggerà (numero determinato in base ai partecipanti). Non avrebbe senso che il secondo o terzo ricevente si trovasse un quaderno completamente occupato dalla storia della vita del destinatario precedente, no? Dico questo per stabilire una equivalenza: 1 solo quaderno cartografico viaggiante per 1 solo viaggio, e non molti quaderni per un solo viaggio (chi vuole modificare questa equivalenza può avviare un progetto analogo e parallelo; non accampo nessun diritto di orginalità sul’idea. Anzi, il successo di un’idea sta proprio, per me, nella sua saccheggiabilità e ripetibilità. Non ci sarà, detto in altre parole, un "Quaderno Cartografico viaggiante" originale e coperto da "brevetto".

5. Costi: il costo di una busta imbottita (circa 40 centesimi) e di un paio di euro per i francobolli per la posta prioritaria (ma sarò più preciso dopo aver pesato il plico). La Raccomandata A/R avrebbe altri vantaggi e altri svantaggi (e se non sono in casa quando mi arriva? la rottura di andarlo a ritirare, etc.etc).

Domande, perplessità, suggerimenti, dubbi?

la balise sta al suo posto

Giobanni ricevette il libro cartografico in una mattina del sabato venturo. Che d’ è? chiese al postino. Bò e che ne so io rispose quello prima d’imbucarsi in un’ altra cassetta.

Giobanni scese le scale tenendo il pacco sospeso tra le braccia. In caso d’antrace bombacarta morte per via avion disperdete le mie ceneri sul Gange, all’alba, in Varanasi che sarebbe a dire Benares.

Arrivato in cucina Giobanni sciolse il nodo da marinaio in cordicella e svolse l’oggetto  precauzionalmente dotato di imballo cioè di quella plastica a bolllini che scoppia tra le dita ed è meglio di una seduta psicanalitica o transferale in genere perchè tra indice e pollice passi dei bei momenti a schioppare e non ti chiedi se sognando una mucca con la cravatta  vorresti forse dare del figliol di troia al capufficio.

Il plico discartato apparve in tutto il suo misterioso design echeggiante le terre esotiche dei miti dell’omo bianco  dove lui, Giobanni, anche se bianco e parzialmente omo, mai si sarebbe recato per via della malaria, febbre gialla, leptospirosi, mosca tse tse, aviaria et avarìa dell’eliche del biposto.Mai.

Con dita tremule, dato il silenzio, Giobanni aprì le pagine e vi scorse le misteriose calligrafie anzi grafie ed anche disgrafie a dirla tutta di certi esseri forse umani che si firmavano con nomi da papillon.

Bizzarre frasi a mezz’aria inni lamenti visioni di traverso esortazioni qualche monito disegni in acquerello di cantine piene di bambini fiumi montilaghi pernacchie foto di biciclette grosse come un mignolo spilloni da balia gocce di pioggia odi et amo et oche barbare a simulare certe altre voci di persone o quasi che dunque pensò Giobanni hanno le dita e forse pure i nasi giacchè vedo l’impronta d’una caccola proprio qua sotto la mappa dell’isola che non c’è ma che qui si sostiene esserci ..cazzo…eccola!

certi posti  assomigliano a quella cosa d’aerea  sostanza chiamata anima.

magari l’anima se ne sta dentro le viscere di un  ratto,  magari.

 

 

Qualcuno si ricorda il progetto di un "Quaderno cartografico Viaggiante"? Paolo, Mario, che ne dite? Si prova?
L’idea era semplice: far viaggiare un quaderno al posto nostro. Ogni cartografo, o ogni amico dei "cartografi", che riceva il quaderno lo tiene con sé qualche giorno. Lo immerge nella sua aria, ci incolla sopra le sue parole, lo usa come diario (o come "Blog"…) ci disegna, scarabocchia, dipinge, lo fotografa, lo modifica. Poi lo spedisce ad un altro indirizzo. Si potrebbero addirittura seguire gli spostamenti postali del quaderno e, alla fine della sua lunga peregrinazione per tutta Italia – Europa -Mondo, le sue ricche pagine "istoriate" potrebbero essere passate allo scanner e ricondivise in rete. E’ un’idea, ovviamente, legata ad alcune mie "fisse" ed al percorso, per me benefico, che dai blog ci riporta alla carta e dalla carta ai blog.

Chi volesse contribuire con idee o suggerimenti (a desistere, a continuare…) all’elaborazione logistica del progetto "Quaderno Cartografico Viaggiante" (che è quello raffigurato nella foto qui sotto, e che iniziai già ad utilizzare l’estate scorsa…) può contattarmi tramite la messaggeria di splinder o via mail qui: languageplayer@yahoo.it

"Spero di essere stato chiaro, ma appena un poco, come si addice a un cartografo. Un saluto e un abbraccio"

A chi appartiene questa "grafia"? Ma siamo davvero sicuri che siano le grafie ad appartenerci e non sia invece il contrario?
Forse siamo noi ad appartenere alle nostre grafie, ultimo residuo intimo di tutte le nostre scritture
…..