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frate meditante
Sto bel tipino calvo
che ci si pelò la crapa a forza di pensare e cogitare
che pensa che ti spremi la meninge
vedi ‘n po’ che si trovò, come per magia, senza ‘n capillo
e per consolazione l’animo suo stava esulcerato, e non c’aveva manco ‘na magnesia bisurata,
o misurata, o ‘no sfilatino co la mortadella,
ch’era mezzo morto de fame in pizzo a ‘sto deserto,
in porta a la caverna,
pure i sorci lo disertavano.
‘Cetto che c’aveva un trenta chili di librazzi ‘n pergamena.
Ecco: roba buona da bruciare, se c’avesse un sufranìn… 

frate empio


Questo qui che vedete di sopra è un frate empio e apostata
che disegnai a china nel 1972. 
Esso mascalzone vien colto nell’atto suo di calpestare un crocifisso piccino che jettò a terrà
per onta e dispregio.
Ritratto ‘ n mezzo a scarabattole tarlate e ‘l disastro lercio de la cella sua.
Dall’alto rimira ‘n crocifissone che tra ‘n po’ gli cade sulla capa e lo stende: il frate empio. Così impara a fare il furbo.

P.S: Era un periodo di riflessioni sul trauma cranico che ebbi nel lasciare, anni prima, a ragion veduta la catolica religion.


Che già di qui ne passano pochi
di viandanti,
però se a qualcuno gli girasse bene
potrebbe spostarsi qui

http://barbara-garlaschelli.splinder.com/

a casa di Barbara Garlaschelli,
brava scrittrice nonché mia cara & esimia  amica

così magari guarda un po’ di disegni e dipinti
e si lustra l’occhio,
se no se lo cieca, ecco.
MarioB.

Alì Berlù ch'ascende 'l monte Terminillo

giudice Mesiano

 è che il giudice Mesiano, ora si sa, predilige i mocassini bianchi,
pure si sapeva che quello là col passamontagna, nel ’77,
col revorbaro ‘n mano, che ci sparava alla pula,
ce li aveva anche lui, le candide carzature, 
per cui magari era lui, Mesiano, che ci tirava alla pula,
era ‘n comunista terrorista, sì, 
sì, sì, magari viene fuori domani sulle tibbusioni di Alì Berlù

Ernesto 'n viaggio pe' EPSILON ERIDANI co' l'ing.Pelagatti Giovanni

Ernesto e l'alieno